Famiglia – La responsabilità della fede: evangelizzazione, comunità, popoli

La responsabilità della fede: evangelizzazione, comunità, popoli

L’Incontro Mondiale delle Famiglie a Filadelfia nel settembre scorso e il Sinodo dei Vescovi sono stati preceduti da un’ampia riflessione sul tema della responsabilità della fede: comunicarla, trasmetterla sia all’interno sia all’esterno è compito della famiglia cristiana.

Il Papa sottolinea come alcuni passi evangelici sembrano quasi mettere in contrapposizione i legami familiari con il seguire Gesù Cristo (cfr. Mt 10,37-38) e precisa che l’intento non è quello di cancellare il quarto comandamento – il primo vero comandamento verso le persone – ma quello di trasformarli riempendoli di quel senso profondo “all’interno dell’esperienza della fede e dell’amore di Dio” che rende capace di andare oltre se stessi affinché si possa realmente “accogliere come fratelli e sorelle anche coloro che sono ai margini di ogni legame”.

I legami familiari subordinati all’obbedienza della fede e dell’alleanza con il Signore non sono mortificati ma ricevendo protezione e svincolati dall’egoismo costituiscono il genio, la sapienza degli affetti e si protendono verso la vita: “un solo sorriso miracolosamente strappato alla disperazione di un bambino abbandonato […] ci spiega l’agire di Dio nel mondo più di mille trattati teologici. Un solo uomo e una sola donna, capaci di rischiare e di sacrificarsi per un figlio d’altri, e non solo per il proprio, ci spiegano cose dell’amore che molti scienziati non comprendono più”.

Ogni singola famiglia con lo Spirito di Dio, ascoltando la parola e mettendola in pratica “riconsegna la regia del mondo all’alleanza dell’uomo e della donna con Dio” ed è in grado con la propria testimonianza d’amore portando “la lieta novella” di “riscaldare il cuore” di tutti e di “contrastare la desertificazione comunitaria della città moderna”.

La famiglia è per sua natura legata alla comunità cristiana perché “la Chiesa è una famiglia spirituale e la famiglia è una piccola Chiesa” (cfr Lumen gentium, 9). Tale comunità – “la casa di coloro che credono in Gesù come la fonte della fraternità tra tutti gli uomini” – cammina nel corso dei secoli lasciando traccia indelebile direttamente nel cuore di Dio e la famiglia si rivela come la matrice, l’inizio di questo cammino.

Lo stesso cammino umano percorso da Gesù per trent’anni comincia in una famiglia dalla quale impara il mondo e da cui trae esempio per formare la prima “con-vocazione di persone. Questo è il significato della parola chiesa” in cui troviamo spazio, ospitalità, ascolto per tutti “Pietro e Giovanni, ma anche l’affamato e l’assetato, lo straniero e il perseguitato, la peccatrice e il pubblicano, i farisei e le folle”.

Questo legame va oggi quanto mai e urgentemente rafforzato in un continuo scambio di incoraggiamento, forza, fiducia, speranza “in questi centri dell’amore evangelizzatori, ricchi di calore umano, basati sulla solidarietà […] la partecipazione e anche sul perdono” (Pont. Cons. per la Famiglia, Gli insegnamenti di J.M. Bergoglio – Papa Francesco sulla famiglia e sulla vita 1999-2014, LEV 2014, 189). La chiesa non si chiuda come un museo e favorisca il dialogo, le famiglie prendano l’iniziativa e la responsabilità “di portare i loro doni preziosi per la comunità” sicure del fatto che Dio dona gratuitamente la sua grazia per superare ogni ostacolo, ogni indugio: “sì, il Signore, se ci mettiamo nelle sue mani, ci fa compiere miracoli – ma quei miracoli di tutti i giorni!”. 

In quest’ottica di apertura, gli eventi sopracitati sono di ampio respiro e corrispondono sia “alla dimensione universale del Cristianesimo, ma anche alla portata universale di questa comunità umana fondamentale e insostituibile che è appunto la famiglia”.

La famiglia, “la comunità coniugale-famigliare dell’uomo e della donna è la grammatica generativa, il “nodo d’oro”, la bussola che sarebbe auspicabile tornasse ad essere orientamento per “la politica, l’economia e la convivenza civile!”: contro la distruzione, la corruzione, le ideologie che minacciano il mondo “la famiglia è la base per difendersi!”.

Come abbiamo letto nelle scorse catechesi, Dio ha posto al centro del Creato l’uomo e la donna e “quello che accade tra loro dà l’impronta a tutto. Il loro rifiuto della benedizione di Dio approda fatalmente ad un delirio di onnipotenza che rovina ogni cosa”. Questo, però, non ci faccia perdere la speranza perché il “primo amore di Dio per l’uomo e la donna” è perenne e misericordioso: si è fatto uomo «per noi uomini e per la nostra salvezza», recita il Credo. Inoltre, Dio ha offerto una sorta di segreta e speciale benedizione alla donna per la difesa dal Maligno: la donna è la barriera protettiva contro il male e la parte più forte che porta avanti il progetto salvifico di Dio, «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe» (Gn 3,15a).

Bisogna aver fede per riconoscerci in questa benedizione e camminare tutti insieme – fratelli, sorelle, popoli – “sotto questo scopo di Dio […] che nasce proprio dalla famiglia, dall’unione dell’uomo e la donna”.

Serena Venegoni

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Famiglia Luce

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