Famiglia – Spirito familiare, premesse, fedeltà

Spirito familiare, premesse, fedeltà

Il Sinodo dei Vescovi appena concluso ha avuto come tema “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo” e il Papa ribadisce durante le ultime catechesi quanto sia fondamentale – ed indissolubile! – il legame fra Chiesa e famiglia.

Come lo Spirito, sostenuto ed invocato dalle preghiere, accompagna la Chiesa così anche lo spirito familiare svolge un’attività utile all’intera società. In famiglia, infatti, vi è la prospettiva umana, il crearsi di rapporti costruiti sulla libera alleanza d’amore: “La famiglia introduce al bisogno dei legami di fedeltà, sincerità, fiducia, cooperazione, rispetto; incoraggia a progettare un mondo abitabile e a credere nei rapporti di fiducia, anche in condizioni difficili; insegna ad onorare la parola data, il rispetto delle singole persone, la condivisione dei limiti personali e altrui”.

Nonostante ciò, la famiglia nell’attuale società non ha il giusto riconoscimento anzi, paradossalmente, “con tutta la sua scienza, la sua tecnica, la società moderna non è ancora in grado di tradurre queste conoscenze in forme migliori di convivenza civile. Non solo l’organizzazione della vita comune si incaglia sempre più in una burocrazia del tutto estranea ai legami umani fondamentali, ma, addirittura, il costume sociale e politico mostra spesso segni di degrado – aggressività, volgarità, disprezzo… –, che stanno ben al di sotto della soglia di un’educazione famigliare anche minima”.

Pertanto la Chiesa vuole riconoscere ed incentivare la missione della famiglia nella società, questo suo essere una sorta di “rete” che salva dall’annegamento della solitudine e dell’indifferenza, dell’anonimato e dello scoramento, dell’autodeterminazione e della schiavitù. 

Ciò è possibile prendendo sul serio le promesse che noi adulti facciamo ai bambini: non quelle che si fanno per invogliarli o dissuaderli, ma quelle vere e “decisive per le loro attese nei confronti della vita, per la loro fiducia nei confronti degli esseri umani, per la loro capacità di concepire il nome di Dio come una benedizione”.

Principalmente noi promettiamo amore, quello che si esprime nella “promessa che l’uomo e la donna fanno ad ogni figlio: fin da quando è concepito nel pensiero. I bambini vengono al mondo e si aspettano di avere conferma di questa promessa”: di questa promessa renderemo conto a Dio perché come dice Gesù stesso “gli angeli dei bambini rispecchiano lo sguardo di Dio, e Dio non perde mai di vista i bambini” (cfr Mt 18,10). In questo impegno responsabile di ognuno di noi un elemento è di particolare importanza: “il tenero e misterioso rapporto di Dio con l’anima dei bambini non dovrebbe essere mai violato. E’ un rapporto reale, che Dio lo vuole e Dio lo custodisce. Il bambino è pronto fin dalla nascita per sentirsi amato da Dio” ed i genitori con il loro amore verso i bambini diventano strumento dell’amore di Dio poiché ne sono scintilla.“ Solo se guardiamo i bambini con gli occhi di Gesù, possiamo veramente capire in che senso, difendendo la famiglia, proteggiamo l’umanità! 

Proteggiamo l’intera umanità perché la famiglia stessa è fondata sulla promessa: la promessa coniugale d’amore, di fedeltà, di accoglienza, di educazione, di accudimento che l’uomo e la donna si fanno l’un l’altra. La famiglia diviene così apertura anche verso gli altri: “una famiglia che si chiude in sé stessa è come una contraddizione, una mortificazione della promessa che l’ha fatta nascere e la fa vivere”. Compito di ognuno è quindi riportare in auge l’onore della fedeltà alla promessa familiare dimenticando la falsa idea che la propria soddisfazione sia principio non negoziabile di libertà ed esaltandola proprio in quanto non è opposta alla libertà: “la fedeltà è una promessa di impegno che si auto-avvera, crescendo nella libera obbedienza alla parola data. La fedeltà è una fiducia che “vuole” essere realmente condivisa, e una speranza che “vuole” essere coltivata insieme”. Basti pensare che una volta non c’era bisogno di contratti perché la parola data e gli impegni presi avevano

un valore e a suggello ci si stringevano le mani: rito che ha origine proprio nella stretta di mano fra un uomo e una donna che si promettono tutta una vita assieme. “Nessun’altra scuola può insegnare la verità dell’amore, se la famiglia non lo fa. Nessuna legge può imporre la bellezza e l’eredità di questo tesoro della dignità umana, se il legame personale fra amore e generazione non la scrive nella nostra carne”.

Serena Venegoni

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Famiglia Luce

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