In merito alla discussione sulle unioni civili

Ritratto Famiglia

Abbiamo avuto modo di leggere le prime bozze della proposta di legge sulle unioni civili. In merito all’urgenza del tema del riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto bisogna precisare che molti di questi diritti sono già tutelati come diritti individuali, e che in ogni caso per le coppie eterosessuali, è una libera scelta quella di non riconoscersi nell’istituto del matrimonio che già garantisce i diritti delle coppie a seguito però dell’assunzione di responsabilità. Il problema risulta differente per le coppie dello stesso sesso. Ma prima di approfondire bisognerebbe interrogarsi sul perché lo stato tutela attraverso delle leggi il matrimonio. La famiglia tra uomo e donna costituisce il fondamento e l’alimento continuo della società, da essa nascono i cittadini, è per questo che la società si occupa della famiglia. Per esempio il diritto civile non si occupa dell’amicizia, pur essendo anche questo un valore ed un sentimento più che importante, ovviamente non ha una rilevanza pubblica. La legge difende e tutela la famiglia per il suo ruolo nell’assicurare la successione delle generazioni, non per esprimere un giudizio sui sentimenti delle persone.

Contrariamente a quanto si crede, i conviventi hanno già i diritti come anticipato. Ne riportiamo alcuni esempi. Se i conviventi vogliono che un immobile appartenga a entrambi, è sufficiente che ne divengano acquirenti insieme. Se uno dei conviventi muore, l’altro può subentrargli nel contratto d’affitto. E’ pretestuoso quindi per esempio richiederne il riconoscimento con una nuova legge.

Se qualche miglioramento o facilitazione si rendesse necessario si può sempre intervenire a livello di diritto civile individuale.

Certamente uno dei diritti oggi non riconosciuti è quello della pensione di reversibilità. Ma la pensione di reversibilità non spetta al convivente: la Corte Costituzionale ha spiegato che non è un diritto umano fondamentale (Corte Cost. 461/2000) e che la sua attribuzione esige una certezza di rapporto (anche per evitare frodi e abusi) che solo il matrimonio può dare. Non si capisce poi perché chi non ritiene di assumere un rapporto definitivo dovrebbe pretendere un diritto perpetuo. Inoltre specialmente in un periodo di crisi dei conti pubblici andrebbe spiegato agli italiani come verrà finanziata questa estensione del diritto alla pensione di reversibilità. A scapito di chi?

Il tema della copertura economica è certamente oggi un tema importante soprattutto di fronte l’assenza di una politica a favore delle famiglie che verrebbe aggravata dal fatto di dover condividere le già poche risorse con altri nuclei che si attribuirebbero cosi gli stessi diritti a scapito di chi si assume anche molti doveri in più attraverso l’istituto del matrimonio. Già oggi la famiglia è fiscalmente svantaggiata, basti pensare che non si tiene conto del numero di figli in maniera efficace nel calcolo del peso fiscale.

La Costituzione Italiana indica, negli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione, come compito primario per la politica e per i legislatori la difesa della famiglia fondata sul matrimonio. Chiediamo quindi il rispetto dei principi costituzionali. Non si possono equiparare, come richiesto nella proposta di legge, le famiglie fondate sul matrimonio con altre unioni di natura e durata diversa.

Luca e Paolo Tanduo

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