Papa: l’eutanasia non è libertà, ma una scelta utilitaristica che spezza ogni legame

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Oggi Papa Francesco incontrando l’Associazione Italiana di Oncologia Medica ha sottolineato diversi punti importanti:
 
1- L’impegno a «favorire i rapporti» e a «stabilire relazioni scientifiche e di collaborazione» all’interno del mondo scientifico e sanitario, cercando di incentivare la condivisione degli obiettivi raggiunti e la multidisciplinarietà, non di rado ricorda il Papa ostacolate da una gelosa custodia delle conoscenze. Il Papa ha affermato “In un mondo come il nostro, spinto spesso a contrapposizioni in ogni sfera della convivenza umana, quello di creare e favorire le relazioni è un impegno essenziale per la costruzione del bene comune”.

2- L’attenzione al singolo malato, alla “miglior cura per ogni paziente”, in base alle caratteristiche biologiche e cliniche di ognuno. Interessante che il Papa abbia richiamato questo tema che sembra essere la nuova frontiera per le cure oncologiche e che mostra sempre più segnali interessanti e riscontri pratici. È così ha detto il Papa “che l’oncologia di precisione, che promuovete, diventa anche un’oncologia della misericordia, perché lo sforzo di personalizzare la cura rivela un’attenzione non solo alla malattia, ma al malato e alle sue caratteristiche, al modo in cui reagisce alle medicine, alle informazioni più dolorose, alla sofferenza. Un’oncologia di questo tipo va oltre l’applicazione dei protocolli e rivela un impiego della tecnologia che si pone a servizio delle persone”.

3- L’importanza che la tecnologia sia al servizio dell’uomo, di ogni uomo, anche l’accessibilità alle nuove tecniche certo diventerà, visti i costi, un problema rilevante. Ci sono due rischi, il primo che questa tecnologia sia a disposizione solo dei più ricchi e dall’altro lato che, visti i costi, qualcuno in modo del tutto arbitrario possa decidere per chi è “giusto” utilizzarla e per chi invece il costo è eccessivo rispetto al “valore” che questo ente, siano giudici o medici, dia alla persona in cura. Il Papa ha ricordato “La tecnologia non è a servizio dell’uomo quando lo riduce a una cosa, quando distingue tra chi merita ancora di essere curato e chi invece no, perché è considerato solo un peso, e a volte – anzi – uno scarto”.

4- UN CHIARO NO ALL’EUTANASIA che non è una scelta di libertà ma una scelta utilitaristica che spezza ogni legame. Il tema dei legami è un tema che spesso viene trascurato rispetto all’autodeterminazione. Il legame presuppone che le persone coinvolte siano più di una e dice di una relazione; l’assolutizzazione dell’autodeterminazione presuppone invece la preminenza di un individualismo che esclude relazioni, quasi un’autosufficienza, privando le persone care o i medici del diritto/dovere di instaurare un rapporto di dialogo e vicinanza col malato, rendendo più solo il malato e privandolo quindi in definitiva della possibilità di pensare la malattia anche come un tempo di relazione. Una scelta che rientra nella cultura dello scarto oramai ribadita molte volte dal Papa, una cultura che guarda al malato come un costo e non più come una persona. E per convincere su questo tema, ci si è dati anche una nuova lingua per far apparire le cose in modo diverso da quello che in realtà sono: scartare le persone. I casi di Vincent Lambert, dei bambini fatti morire in Inghilterra o quanto accade nei paesi dove l’eutanasia è già stata introdotta, sono lì a dimostrare che quello che viene propagandato come libertà in realtà poi passa nella pratica da decisioni altre. Il Papa infatti ha affermato: “La pratica dell’eutanasia, divenuta legale già in diversi Stati, solo apparentemente si propone di incentivare la libertà personale; in realtà essa si basa su una visione utilitaristica della persona, la quale diventa inutile o può essere equiparata a un costo, se dal punto di vista medico non ha speranze di miglioramento o non può più evitare il dolore. Al contrario, l’impegno nell’accompagnare il malato e i suoi cari in tutte le fasi del decorso, tentando di alleviarne le sofferenze mediante la palliazione, oppure offrendo un ambiente familiare negli hospice, sempre più numerosi, contribuisce a creare una cultura e delle prassi più attente al valore di ogni persona. Non perdetevi mai d’animo per l’incomprensione che potreste incontrare, o davanti alla proposta insistente di strade più radicali e sbrigative. Se si sceglie la morte, i problemi in un certo senso sono risolti; ma quanta amarezza dietro a questo ragionamento, e quale rifiuto della speranza comporta la scelta di rinunciare a tutto e spezzare ogni legame!”

5- L’importanza della prevenzione, da intendersi dice il Papa “sia come diagnosi precoce, capace di ridurre sensibilmente la pericolosità delle malattie oncologiche, sia come rispetto del proprio corpo e delle sue esigenze”.
 
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