Staminali embrionali: la Chiesa difende l’uomo e la vera scienza

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Di Luca e Paolo Tanduo
Fonte: CulturaCattolica.it sabato 19 novembre 2011

Due notizie importanti hanno contraddistinto gli ultimi giorni sul tema della ricerca.
La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea, che ha decretato l’inviolabilità della dignità umana nel campo della ricerca, e il Convegno svoltosi in Vaticano, in cui il Papa ha ribadito che la ricerca deve avere come scopo il bene dell’uomo e non deve cedere a logiche utilitaristiche. Il Papa ha detto: “Poiché gli esseri umani sono dotati di anima immortale e sono creati a immagine e somiglianza di Dio, ci sono dimensioni dell’esistenza umana che stanno al di là di ciò che le scienze naturali sono in grado di determinare. Se questi limiti vengono superati, si corre il grave rischio che la dignità unica e l’inviolabilità della vita umana possano essere subordinate a considerazioni meramente utilitaristiche. Tuttavia, se, invece, questi limiti vengono doverosamente rispettati, la scienza può rendere un contributo veramente notevole alla promozione e alla tutela della dignità dell’uomo: infatti in questo sta la sua utilità autentica”.
Il pericolo è appunto quello di dimenticare questi limiti, la ricerca sulle cellule staminali embrionali ne è un esempio lampante: si sacrifica una vita allo scopo della ricerca, come dice il Papa: “La mentalità pragmatica che tanto spesso influenza il processo decisionale nel mondo di oggi è fin troppo pronta ad approvare qualsiasi strumento disponibile a ottenere l’obiettivo desiderato”.
“Quanti difendono la ricerca sulle cellule staminali embrionali nella speranza di raggiungere tale risultato compiono il grave errore di negare il diritto inalienabile alla vita di tutti gli esseri umani dal momento del concepimento fino alla morte naturale. La distruzione perfino di una sola vita umana non si può mai giustificare nei termini del beneficio che se ne potrebbe presumibilmente conseguire per un’altra”.
Questo varrebbe anche in caso di successi importanti nella ricerca, il fine non giustifica i mezzi! Nel caso delle cellule staminali embrionali c’è anche l’aggravante che queste ricerche non hanno prodotto significativi risultati, mentre le ricerche dalle cellule staminali adulte ne hanno prodotti e molti: riparazione di organi interni, ricostruzione della pelle, operazione alle cornee, ecc.

Le staminali del cordone ombelicale per esempio stanno dando risultati incoraggianti nella ricerca contro il cancro nel caso del tumore cerebrale: esse riparano lesioni e curano malattie del sistema nervoso. Il caso di Sharon Porter, curata con le cellule staminali adulte, dimostra l’efficacia della terapia contro la sclerodermia, una rara malattia cronica e autoimmune. La testimonianza della donna statunitense è stata raccontata durante la presentazione in Vaticano del convegno AdultStem Cells: Science and the Future of Man and Culture. Altre guarigioni sono state menzionate durante la conferenza stampa.

Il Papa ha ricordato in merito alla ricerca sulle staminali adulte: “Non sorgono problemi etici quando le cellule staminali vengono prese dai tessuti di un organismo adulto, dal sangue del cordone ombelicale al momento della nascita o da feti che sono morti per cause naturali (cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, istruzione Dignitas personae, n. 32). Ne consegue che il dialogo fra scienza ed etica è della massima importanza per garantire che i progressi medici non vengano mai compiuti a un prezzo umano inaccettabile. La Chiesa contribuisce a questo dialogo aiutando a formare le coscienze secondo la retta ragione e alla luce della verità rivelata. Così facendo, cerca, non di impedire il progresso scientifico, ma, al contrario, di guidarlo in una direzione che sia veramente feconda e benefica per l’umanità”.
E questo dialogo e l’aiuto alla ricerca non consistono solo in parole ma anche in fatti, come dimostra la notizia pubblicata anche sul Corriere della Sera (9/11/2011) nella quale il Card. Ravasi annunciava che è stato firmato dal Pontificio consiglio della Cultura e avrà la durata di cinque anni un finanziamento di un milione di dollari alla ricerca nel campo delle staminali adulte. I soldi provengono da fondi raccolti da benefattori. Ravasi ha ricordato: «Non siamo nell’ epoca dei Papi-mecenati, ma queste sponsorizzazioni hanno un valore etico». Sì, perché la casa farmaceutica che verrà finanziata ha dato garanzie certe sull’eticità delle ricerche e non ha mai fatto ricerca su cellule staminali embrionali.

Questa notizia dovrebbe sfatare molti pregiudizi che dipingono il Vaticano e la Chiesa come nemici della ricerca. Purtroppo molti media hanno comunicato la notizia del convegno svoltosi in Vaticano puntando ancora solo sullo scontro tra scienza e Chiesa. Il Papa invece ha detto: “La ricerca scientifica offre un’opportunità unica per esplorare la meraviglia dell’universo, la complessità della natura e la bellezza distintiva della vita, compresa la vita umana”. Un approccio molto diverso da quello raccontato.

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