TRASCRIZIONE NOZZE GAY E TAR‏

DAL TAR LA PAROLA DEFINITIVA: 

LA TRASCRIZIONE DELLE NOZZE GAY È UN’AZIONE ILLEGALE

 

La sentenza del Tar del Lazio in merito alla trascrizione nelle anagrafi comunali dei matrimoni celebrati all’estero tra persone dello stesso sesso è certamente importante, e segna una nettissima condanna sull’agire dei sindaci che lo hanno fatto. 

Le parole del comunicato ufficiale sono di una chiarezza disarmante: “l’attuale disciplina nazionale non consente di celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso e, conseguentemente, matrimoni del genere non sono trascrivibili nei registri dello stato civile”.

Davvero incomprensibile e ingiustificata, quindi, appare l’esultanza di Scalfarotto, Vendola e soprattutto del sindaco Marino. Il Tar in effetti ha aggiunto – ed è questo che ha fatto saltare dalla gioia qualcuno – che il procedimento amministrativo di annullamento può essere “disposto solo dall’Autorità giudiziaria ordinaria”.

Ma la cosa rilevante è che il Comune di Roma, come quelli che l’hanno preceduto, hanno agito ed agiscono nell’illegalità. Cosa vuol dire, infatti, “matrimoni del genere non sono trascrivibili nei registri dello stato civile”? A nostro parere, e se l’italiano ha ancora una sua coerenza logica, vuol dire che “non si possono trascrivere”; il Tar lo dice a tutti i sindaci che lo hanno fatto. E’ un errore, dice il Tar, non dovevate farlo.

Per questo, se davvero i prefetti hanno sbagliato (come afferma il Tar), la loro azione è stata comunque di tutela della legalità. Di fronte all’illegalità tutte le Istituzioni sono chiamate a reagire, soprattutto se il comportamento fuori della legge è di una Istituzione. Farebbero male i prefetti ad intervenire, nel momento in cui avessero una notizia criminis, anche se riguarda un primo cittadino?

Ci stupisce, piuttosto, che non sia ancora intervenuta “l’Autorità giudiziaria ordinaria”, quella a cui il Tar demanda la titolarità di disporre l’annullamento. Perché l’annullamento rimane necessario, perché “matrimoni del genere non sono trascrivibili nei registri dello stato civile”. Sempre le parole del Tar.

I Comuni non possono fare queste registrazioni: è un problema che riguarda le leggi nazionali. Ma, facendo fare al Comune qualcosa che il Comune non può fare, si calpesta prima di tutto la dignità dell’istituzione Comune. E si ignora la legge nazionale. Pensateci bene, sindaci che avete fatto queste registrazioni, e tornate sui vostri passi.  Se le parole del TAR contano qualcosa per voi…

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Daniele Nardi 

Capo ufficio stampa

Forum delle associazioni familiari

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