EllaOne: l’attacco alla vita nascente continua

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di Paolo e Luca Tanduo.
Fonte: Cultura cattolica Vai al sito
domenica 6 maggio 2012

Dopo approvazione da parte dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco che ha ritenuto la “pillola dei 5 giorni dopo” ellaOne un contraccettivo di emergenza, simile alla “pillola del giorno dopo”, e non un farmaco abortivo, con la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale essa è diventata commerciabile anche in Italia.
Potrà essere messa in vendita nelle farmacie italiane come farmaco di classe “C”, ovvero a carico del paziente, avrà un costo di 35 euro e potrà essere impiegata solo da donne che avranno effettuato preventivamente un test di gravidanza.
Subito bisognerebbe dire che anche per questa richiesta del test di gravidanza pare assurdo che ellaOne sia pubblicizzata e commercializzata come anticoncezionale d’emergenza: infatti il suo principio attivo è lo stesso della RU486 (dichiaratamente abortiva) ed ha effetto antiannidatorio nel caso sia avvenuto il concepimento, provocando quindi l’aborto.
La pillola ellaOne agisce tra il momento della fecondazione e quello dell’annidamento nell’utero, sfruttando l’azione del principio attivo ulipristal acetato, ovvero la versione sintetica dell’ormone sessuale femminile chiamato progesterone. Il principio attivo ulipristal acetato contribuisce anche ad impedire l’annidamento dell’embrione nel caso in cui sia avvenuta la fecondazione, modificando l’endometrio e il rivestimento uterino di modo che questo non sia predisposto a supportare un’eventuale gravidanza. Sul sito dell’HRA pharma si trova “The primary mechanism of action is thought to be inhibition or delay of ovulation, but alterations to the endometrium may also contribute to the efficacy of the medicinal product”.
Secondo la casa farmaceutica il principio attivo dell’ulipristal acetato contenuto in ellaOne consente di ridurre del 98% il rischio di gravidanza indesiderata se assunto entro i 5 giorni successivi al rapporto considerato a rischio. Le percentuali diminuiscono se la pillola è assunta oltre le 120 ore. Secondo chi sostiene questo farmaco, il solo effetto indotto è quello di inibire e ritardare il rilascio dell’ovulo da parte delle ovaie attraverso una sorta di “simulazione di fecondazione”, in modo da impedire che avvenga una fecondazione, ma la realtà è diversa: infatti l’azione anti-ovulatoria sembra manifestarsi regolarmente soltanto all’inizio del periodo fertile (il secondo e terzo giorno fertile del ciclo), inoltre è opportuno ricordare che l’effetto della pillola parte dal momento dell’assunzione della stessa. In caso di rapporto in periodo non fertile l’assunzione della pillola sarebbe inutile. In caso di rapporto non protetto nel periodo fertile del ciclo l’assunzione della pillola ellaOne non sarà efficace come contraccettivo perché l’ovulazione avrà avuto già luogo, la fecondazione potrebbe quindi essere avvenuta prima dell’assunzione. Si avrà esclusivamente un’azione anti-annidamento, cioè contragestativo, cioè abortivo. Assurdo sostenere che la gravidanza ha inizio quando l’embrione si annida, la gravidanza inizia con il concepimento. Gli ultimi studi dicono che l’embrione già nelle tube nel percorso che lo porta verso l’utero scambia messaggi tramite ormoni con la madre.
Sul test di gravidanza va detto che essendo fatto per prendere la pillola nei giorni immediatamente successivi al rapporto sessuale se il concepimento è avvenuto e l’embrione non è ancora arrivato nell’utero il test risulterà comunque negativo. Se anche poi fosse realmente negativo, siccome la confezione di ellaOne contiene più pillole nessuno spiega come e quando verranno “consumate” la volta successiva senza neanche il test. In ogni caso la limitazione introdotta dal test di gravidanza è solo una magra consolazione per chi si opponeva ad una nuova banalizzazione dell’aborto e della sessualità specie tra i giovani. Inoltre non sarà possibile controllare se le donne che riceveranno la pillola la useranno subito o la terranno per un successivo rapporto non protetto nel quale potrebbe invece risultare positivo il test della gravidanza.

Altri due aspetti da sottolineare sono che i farmacisti non potranno fare obiezione di coscienza per non vendere questa pillola, e qui ci preme dire che visti gli sviluppi e le immissioni di queste pillole sul mercato italiano sarebbe ora di regolamentare con una legge anche l’obiezione di coscienza dei farmacisti, come suggerisce anche la presa di posizione del CNB del 25-02-2011 che estende la “clausola di coscienza” anche ai farmacisti. Questo sta diventando un punto decisivo, infatti, spostando il tema dell’aborto e la sua realizzazione dall’ospedale all’uso farmacologico di queste pillole, decisivo diventa il diritto dei farmacisti di obiettare secondo coscienza, anche di fronte a prescrizione medica.
Secondo aspetto: con l’assunzione della ellaOne si realizzerà un aborto a domicilio. La donna sarà sottoposta ad un grosso dosaggio ormonale e sarà lasciata ancora più sola, l’uomo sarà ancora meno coinvolto. Questo avrà sicuramente un impatto a livello educativo. Le conseguenze a livello psicologico dell’avvenuto aborto non saranno per nulla minori per le donne; un sessuologo e psicoterapeuta su Avvenire dice “abortire con una pillola realizza quello che si definisce “proporzionalità traumatica”, ossia l’idea che la sofferenza è minore se l’embrione è più piccolo. In realtà, è sempre presente nella donna il senso di colpa, tipico della sindrome del post-aborto”. Inoltre nessuno indica e ricorda le controindicazioni delle pillole; si parla tanto di salute della donna e non si dice mai che assumere ormoni o alterarne le dinamiche può creare problemi alle donne che li assumono; se pensiamo poi che la maggior parte delle “utenti” saranno giovanissime già possiamo immaginare i risultati.
Dovrebbe far riflettere quanto è possibile trovare sul sito dell’HRA pharma: sul Summary of product characteristics della pillola ellaOne troviamo scritto “Children and adolescents: Safety and efficacy of Ellaone was only established in women 18 years and older”, eppure noi lasceremo che sia possibile reperirlo in tutte le farmacie anche alle minorenni. La Società italiana della contraccezione SIC e la Società Medica Italiana per la Contraccezione SMIC il 6 giugno 2011 hanno emanato un paper nel quale sostengono che in base alle leggi vigenti, la prescrizione e somministrazione dei contraccettivi d’emergenza è consentita anche a minorenni fino a 13 anni d’età. Negli ultimi anni con la diffusione dell’uso delle pillole come la Norlevo, 360mila confezioni all’anno distribuite in Italia, il 55% di esse alle giovanissime, si è contemporaneamente registrato un costante incremento nell’abortività spontanea; gli aborti spontanei sono aumentati di 11.000 unità all’anno nel 2001 (+20%), di 17.000 all’anno nel 2005 (+30%) e di 22.000 unità all’anno nel 2007 (+37%), con incrementi del +67% nel 2005 e +80% nel 2010 nelle giovanissime.

La commercializzazione di queste pillole ha anche un aspetto economico non secondario. L’HRA Pharma, la farmaceutica francese è già produttrice della pillola della giorno dopo. Impressiona il fatturato di questa azienda francese, 43,7 milioni di euro nel 2010 con un utile di 7,53 milioni. Solo in Italia con la vendita della pillola del giorno dopo ha avuto utili di 82.663 euro (dati tratti da èVita del 17 novembre 2011).

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