Il caso irlandese deve farci riflettere

Circa un anno fa l’Irlanda fu scossa dalla morte di Savita Halappanavar, per al morte della donna che era incinta, fu accusata la legislazione irlandese che vietava l’aborto e quindi secondo i detrattori aveva impedito di salvare la vita della donna indiana. Ne seguì una aggressiva campagna stampa che ha portato in tempi record all’approvazione lo scorso 11 luglio di un nuovo testo, che allarga le casistiche in cui una donna può richiedere l’aborto.
Oggi però è stato pubblicato il report voluto dall’Health Information and Quality Authority che mostra come la morte si Savita non era affatto legata al fatto che le fu impedito di abortire, ma si trattava di un caso di malasanità. La donna indiana è morta per una infezione non correttamente diagnosticata e curata, si rilevano ben 13 mancanze procedurali in cui il personale dell’ospedale sarebbe incorso.
Insomma un caso di malasanità è stato stravolto e utilizzato per cerare di introdurre una legge sull’aborto.

Luca e Paolo Tanduo

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